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Io, ormai da molti anni, compio tutti gli anni 21 anni e ieri ho avuto la conferma che, nonostante gli anni passino inesorabilmente, io continuo comunque ad avere 21 anni!


Come certamente sapete se come me avete la stessa password su questo forum e sul portale renault4.it, ieri alle cinque e mezza del pomeriggio, presso la Rizzoli di Milano c'è stata la presentazione di uno speciale di l'europeo sulla R4 e siccome Milano è ad un tiro di schioppo da casa mia che si trova nella parte orientale del trentino, sono stato uno dei primi a prenotarsi per partecipare all'evento.
Lucidata la vichi, diminutivo di vecchia ciabatta, che per chi non lo sapesse è la mia R4 rossa, mi sono preparato a partire.
Siccome vichi monta un'autoradio piuttosto attempata che non conosce CD, MP3 o altre diavolerie simili ma accetta solo le vecchie ed oneste cassette musicali, ho tirato fuori dalla cantina un certo numero di cassette e le ho riposte nel porta oggetti insieme alle cartine...geografiche (ho smesso di fumare molti anni or sono).
Ovviamente di navigatori satellitari ed autostrade non se ne parla neppure e siccome gli amici sono troppo vecchi e pigri per affrontare i disagi di un viaggio del genere ed i figli sono a scuola, alle 10 e 45 sono partito solo soletto alla volta del capoluogo lombardo.
Era una splendida giornata. Solo con i miei pensieri mi sono avviato caracollando lungo le curve della ex ss45 bis gardesana occidentale alla volta di Milano.
Fino a riva del Garda ho ascoltato la radio ma poi, quando sono cominciate le gallerie che costeggiano il lago, ho infilato una cassetta nell'apparecchio ed è partita “tra la via emilia ed il west live”
Mi sembrava impossibile ma i testi delle canzoni tornavano alla memoria una parola dopo l'altra senza nessuno sforzo, dubbio o esitazione. (va be, sto facendo un po' troppo lo sborone: le canzoni di Guccini le ho anche su cd e le ascolto abbastanza spesso anche se non più spesso come trent'anni fa)
Sicuramente a qualcuno dei più anziani dei lettori di queste righe saranno venuti gli occhi lucidi: una giornata di sole, una statale davanti, una R4 sotto il sedere, una meta da raggiungere, il Guccini che canta e la mente libera di vagare in mezzo ai propri pensieri...i più giovani non possono capire! Non c'è niente da fare.
Devo confessare che anch'io sono stato turbato dall'atmosfera del momento soprattutto quando ho pranzato guidando con un panino con il salame (rigorosamente all'aglio: tanto, non dovevo baciare nessuna!). Unico rammarico, al posto di un robusto vino rosso ho bevuto acqua: l'etilometro non perdona!
Mi è tornato alla mete l'11 giugno di due anni fa quando per la prima volta, tornando da Torino dove l'avevo appena comperata, ho percorso quella stessa strada alla guida della vichi con il terrore di non arrivare a casa. La vichi allora arrancava e tossiva con un motore che non era il suo. Puzzava di fumo di sigarette, di olio lubrificante e di ferro (il precedente proprietario era il titolare di una carpenterie metallica). Aveva buchi nei prafanghi posteriori, il pianale sfondato e forse una sola serratura...
Vichi si è comportata egregiamente e si è sciroppata i 250 chilometri da Trento a Milano senza fare una piega. Alla faccia della tecnologia le cartine stradali e l'occhio attento del autista hanno fatto si che il viaggio non si concludesse nell'ennesima gita in mezzo ad ameni campi sperduti della pianura lombarda (cosa che a me capita sovente: sono uno specialista nel perdersi tra i pascoli!). Entrato in città ho adottato una consolidata tecnica di noi vecchi piloti di R4 ovvero in caso di dubbio, al primo semaforo rosso abbordare un taxi e chiedere indicazioni all'autista. guai fidarsi dei passanti: in massima parte sono forestieri e comunque si rivelano inaffidabili!
Sono arrivato a destinazione sano e salvo per secondo, preceduto solo di alcuni secondi da marco Quatrelle57, con abbondante anticipo sull'inizio della manifestazione (alle 15 e 30 circa).
Anche l'attesa è stata gradevole grazie alla compagnia di Marco e degli errequattristi sopraggiunti successivamente. Il pomeriggio è passato allegramente.
La presentazione dell'opera è stata interessante anche se, a mio modesto parere, sulle spalle di questa povera vetturetta, da parte degli autori del libro, è stato caricato un peso “politico” esagerato.
Alessandro dell'italian team è intervenuto parlando della sua avventura marocchina con un savoir-faire ed una disinvoltura degni di un conferenziere consumato. Ho apprezzato molto anche l'intervento dell'altro Marco del nostro gruppo (del quale, mi scuso, ma non conosco il cognome o altri “elementi identificativi”) il quale ha fatto presente che, al di la di qualsiasi significato politico ed ideologico le si voglia attribuire, l'R4 è una macchina che si è prestata a qualsiasi impiego, un fido compagno di lavoro o di svago.
Tutto sommato l'atteggiamento di “casa Rizzoli” e degli invitati “illustri” mi è sembrato un po' snob: quelli che hanno preso la parola hanno narrato avventure indimenticabili a bordo di quest'auto proletaria alla scoperta di Amsterdam, tutti che vantano idee rivoluzionarie ma sfoggiavano giacca e cravatta e probabilmente oggi circolano alla guida di una berlina full optional con interni in pelle umana.
Alla fine della presentazione visita alle macchine e foto di gruppo poi siamo stati “cacciati” dall'ingresso secondario per fare un giro nelle vie del centro...ci siamo persi!
In tre siamo tornati in tempi brevi alla sede del corriere della sera, gli altri si sono smarriti tra le nebbie di Milano!
Quando siamo tornati al punto di partenza per noi i cancelli della Rizzoli (ed il suo prezioso parcheggio) erano chiusi
“e noi dove parcheggiamo adesso?”
“dove volete: ci sono parcheggi a pagamento da per tutto!” (4 euro prezzo fisso anche solo per cinque minuti!)
“ma noi siamo invitati!”
“siete stati invitati per la presentazione del libro...la presentazione è finita...”
Ovviamente, mentre noi sfilavamo nel traffico della metropoli e cercavamo parcheggio, gli ex proletari che sono rimasti sul posto (e che probabilmente hanno parcheggiato la limousine con autista in un attico del centro) hanno fatto man bassa delle pietanze del buffet.
Non so come ma ad un certo punto mi sono trovato con un piattino (vuoto) in mano vicino al palo di un semaforo...
Io stavo aspettando Alessandro e gli altri che si erano persi ma la gente che passava cos'avrà pensato di me?...non è una bella figura per un padre di famiglia!
In tutti i casi è stata una gran bella giornata e tornando a casa per la stessa strada fatta all'andata, nel percorrere le gallerie della gardesana il Guccini si è messo a cantare eskimo:
“Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla povertà,
non era la rivolta permanente: diciamo che non c' era e tanto fa.”

Ecco cos'è la R4 per me: un eskimo. Un oggetto pratico, che assolve ad una funzione semplice. Che costa poco, non ha pretese e va bene in tutte le circostanze.
Il significato politico (alla R4 come all'eskimo) ce lo hanno attaccato dopo.
Quando io ho comperato la mia prima R4 nel 1982 quella era l'unica macchina con cinque porte, cinque posti più bagagliaio che mi potessi permettere. Altro che rivolta permanente!
Sono arrivato a casa all'una di notte. 500 chilometri e otto ore di guida. Sono andato a dormire soddisfatto come solo un fesso può essere.
Felice di aver fatto tutta quella strada per partecipare alla presentazione di una monografia su quella che io amo definire una insulsa macchinetta.
Felice che la mia vecchia ciabatta, a 24 anni di età, sia stata capace di percorrere quella strada senza nessun problema.
Felice di aver saputo (con l'aiuto di qualche serio professionista) rimetterla in sesto tanto bene da non aver nessun timore ad affrontare qualsiasi viaggio.
Felice di essere tanto scemo da cimentarmi in un'impresa banale ed inutile solo per fare un tuffo nel passato e sentirmi ancora ventenne...
Un'altra piccola soddisfazione mi è venuta dal constatare che la mia machinetta ha percorso di media circa 16 chilometri con un litro di benzina.
Comunque la mia mancanza di fede nella falce e martello è stata prontamente punita: oggi Stefano ci ha mandato le foto dell'evento
 


io sono quello che manca!
quel che è peggio è che manca anche la vichi della quale si intuisce la presenza nel margine destro in basso della seconda foto.
pazienza...
buona notte!
giulietto

p.s. ovviamente, come al solito, non voglio offendere nessuno...sono solo un po' polemico per natura!

 

Purtroppo le immagini che erano contenute in questo articolo sono andate perdute insieme a molte altre che si trovavano nel forum dove è stato originariamente pubblicato. Se riuscissi a recuperarle le rimetterò "al loro posto".

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