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PostHeaderIcon Ruoteclassiche e il partito dell' auto qualunque

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Nel numero 249 di Ruoteclassiche datato Settembre 2009
c'è un interessante editoriale a cura di Raffaele Laurenzi
che ci riguarda da vicino ed è intitolato " Il partito
dell'auto qualunque "(pag 5).
In questo articolo ci sono delle considerazioni assai importanti
e anche se vogliamo una presa di posizione a favore delle auto storiche
povere di valore commerciale come può essere la nostra Renault 4.
Ma ecco che vi riporto qui sotto il passaggio che ci interessa da vicino:

"... Gli appassionati di "storiche" preferiscono modelli che
siano strumenti di piacere e di evasione:
e che cosa c'è di più divertente di una decapottabile ?
Il risultato è che la forbice di prezzo fra questo tipo di macchina
e la berlina si è allargato a dismisura..."

E ancora prosegue

"... è un danno per il nostro patrimonio collezzionistico, perchè
scoraggia l'appassionato dal restaurare vetture di scarso valore
commerciale,sebbene importanti sul piano storico.
Ruoteclassiche reagisce a questa tendenza ospitando spesso
sulle sue pagine - per valorizzarli - propio quei modelli di auto
che il mercato tende a emarginare..."

"...alcuni lettori ci hanno rimproverato le copertine dedicate
alle vetture normali come la 126 la 127 o l'Alfa Sud invece che
a modelli più degni.
Altri hanno giudicato sprecato lo spazio dedicato, lo scorso numero,
ad una vettura con poco fascino come la 131.
Poco fascino? Puo' anche essere, per chi  prova emozioni
solo davanti a una carrozzeria fuoriserie firmata, ma non per chi
osserva queste automobili ai ricordi e con la consapevolezzael ruolo
che esse hanno avuto nella storia della motorizzazione.
Tutti sono capaci di restaure una jaguar da oltre100.00 euro;
ma la nostra ammirazione, e triconoscenza, va a chi restaura
un' auto qualunque." 

Come potete vedere questo articolo sembra cucito apposta per noi
erre4sti che spendiamo 5-6000 euro per restaurare una quatrelle
che, se per il mercato ne vale meno della metà, per la nostra
passione o i nostri ricordi non ha prezzo.
Certo la filosofia di Ruoteclassiche aiuta e non poco la
savaguardia di queste piccole auto dal cuore grande ma ancora
molte cose si possono fare affinchè molti esemplari non finiscano
nella spietata pressa del demolitore .

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PostHeaderIcon E' nato il Registro Storico Renault 4

Finalmente oggi 20/08/2009 si è costituito ufficialmente il Registro Storico Renault 4 Italiano!

logo3Ormai era da tempo che aspettavamo di ufficializzare la nascita del registro e finalmente ci siamo, ora anche le nostre amate R4 hanno il loro registro che sancisce la definitiva consacrazione ad auto d'epoca entrando a pieno diritto tra le vetture storiche che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'automobile.

 

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PostHeaderIcon La Renault 4 rossa, bara dimenticata

La Renault 4 rossa, bara dimenticata E' finita in un cortile della periferia di Roma la Renault 4 rossa che conteneva il corpo di Aldo Moro, trovato il 9 maggio 1978, in via Caetani. Era stata rubata qualche mese prima al suo proprietario, un imprenditore di origine marchigiana, Filippo Bartoli che aveva immediatamente denunciato il furto. E a lui fu restituita, dopo che era stato interrogato più volte e alla fine risultato estraneo al rapimento e all'uccisione del presidente della Dc. Bartoli l'ha lasciata, coperta da un telone, tra altri rottami, in un'area di sua proprietà,a Roma, in via Casette Mistici, dove è stata "riscoperta" all'inizio del 2007. Giorgio Guidelli, un giornalista del "Resto del Carlino", ha poi scritto un libro sulla ricerca dell'automobile, che fu la prima bara di Moro. La R4 rossa è ormai inservibile, dopo i minuziosi accertamenti a cui fu sottoposta da parte della polizia scientifica e degli artificieri, che l'avevano anche aperta con la fiamma ossidrica. Ma, nonostante i terribili ricordi ad essa legati - spiega Bartoli - "non riesco a separarmene". La vettura fu riconosciuta subito nelle immagini Tv anche dalla moglie e dalle figlie dell'imprenditore, a causa di una caratteristica macchia di bitume. Bitume e sabbia erano i materiali trattati dall'azienda di Bartoli e tracce di sabbia furono rinvenute sul corpo dello statista ucciso. Inizialmente si pensò ad un depistaggio da parte dei brigatisti, ma lo stesso Bartoli spiegò che probabilmente si trattava dei resti di qualche carico da lui trasportato con la Renault. L'imprenditore e i suoi familiari hanno resistito a tutti i progetti di esporre l'automobile, compreso quello tentato da Venanzo Ronchetti, ex sindaco di Serravalle di Chienti, il paese del maceratese di cui la famiglia è originaria e dove ancora torna tutte le estati. Respinte anche altre proposte venute dalla Renault e dai registi che si sono occupati del caso Moro, per film o fiction televisive. Nel libro di Guidelli, "L'auto insabbiata, la bara di Moro ritrovata 30 anni dopo" (edizioni Quattroventi), lo stesso Valerio Morucci, intervistato dal giornalista, si dice favorevole all'idea di esporre la macchina in via Caetani a ricordo "del nostro errore". In occasione del trentennale del rapimento e dell'uccisione dello statista, dell'automobile si occuperanno servizi giornalistici di Tv italiane straniere. Ma, al momento, la Renault rossa sembra destinata ancora a rimanere in quel cortile, a differenza, ad esempio, delle vetture utilizzate da Moro e dalla sua scorta al momento dell'agguato in via Fani, che ora sono finite in depositi giudiziari, o dell'A 112 bianca crivellata di colpi dove furono uccisi a Palermo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ora custodita a Saluzzo. fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inlavorazione/visualizza_new.html_71697636.html

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PostHeaderIcon Auto a fuoco in una officina meccanica

Auto in fiamme sulla Salaria
La polizia indaga sulle cause
VigiliFuoco (Germogli)
L'incendio è avvenuto all’interno del cortile di un’officina meccanica sulla Salaria,
all’altezza di Pagliare del Tronto. La proprietaria dell'auto, una donna incensurata
residente a Spinetoli, si trova momentaneamente fuori provincia.

Ascoli Piceno, 14 agosto 2009 - Una Lancia Y è andata a fuoco la scorsa notte,
intorno alle 3, all’interno del cortile di un’officina meccanica sulla Salaria,
all’altezza di Pagliare del Tronto. Una segnalazione era arrivata alla questura
e ai vigili del fuoco, che prontamente sono intervenuti. La proprietaria
dell'auto, una donna incensurata residente a Spinetoli, si trova momentaneamente
fuori provincia.Nell’incendio sono rimaste parzialmente danneggiate altre tre
autovetture, pure custodite nel cortile dell’officina per essere riparate: una
Renault 4, una volkswagen Lupo e una Triumph 1300. Sulle cause dell’incendio,
ancora da accertare, stanno indagando la squadra mobile e la polizia Scientifica.


fonte: http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ascoli/2009/08/14/218940-auto_fiamme_sulla_salaria.shtml
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PostHeaderIcon Amedeo Gordini: Renault celebra la sua nascita

Amedeo Gordini: Renault
celebra la sua nascita

 

Il 23 giugno 1899, esattamente 110 anni fa, a Bazzano vicino Bologna nasceva Amedeo Gordini, soprannominato il "mago" delle auto da competizione. Meccanico di Tazio Nuvolari, scopritore di Juan Manuel Fangio, creatore di modelli come la Renault Dauphine Gordini o la R8 Gordini ed artefice di motori per auto da competizione plurivittoriose, come le Alpine A110 e la stessa Formula Uno Turbo del 1983, Amedeo Gordini era il terzo figlio di Augusto e Lucia Patelli, coloni nel podere Mandelli a Bazzano, antico borgo tra Bologna e Modena.

Quello di Gordini è un nome legato alla tradizione sportiva Renault: i suoi brevetti hanno contribuito a tanti successi in ogni specialità, dalle sport per la 24 Ore di Le Mans alla Formula Uno. Non a caso sul coperchio del 6 cilindri turbo con cui Alain Prost vinse, nel 1983, il Gran Premio del Sud Africa e quello del Brasile, spiccano i grandi caratteri in pressofusione "Renault Gordini". Muore il 25 maggio 1979 e riposa presso il cimitero di Montmartre a Parigi.

(24 giugno 2009)

fonte: http://www.repubblica.it/2009/06/motori/giugno3-09/amedeo-gordini-renault/amedeo-gordini-renault.html?ref=search

 

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PostHeaderIcon Torna la celebre Renault 4

La "rinascita" è opera di una azienda nipponica specializzata nelle elaborazioni, la Damd, che potrebbe esportarla anche in Italia
Torna la celebre Renault 4
Nuova provocazione dal giappone

di MAURILIO RIGO


FOTO



A volte ritornano. O così almeno può sembrare. Il "ritorno" questa volta interessa una delle automobili più popolari prodotte dalla Renault, e amate dal pubblico. La vettura in questione è la mitica R4 che ha imperversato sul mercato mondiale negli anni '60.

La "rinascita" è opera di una azienda giapponese specializzata nel tuning, la Damd, che si è sbizzarrita nel cercare di realizzare una vettura il più somigliante possibile all'originale.

Certo non avrà il fascino e la "tecnologia" della vecchia auto transalpina ma l'effetto visivo è assicurato. Né tantomeno sarà possibile rivivere le tipiche cambiate manuali che si potevano effettuare con la cloche piazzata in alto nel bel mezzo della plancia.

Poco importa, tanto i giapponesi vanno pazzi per queste "taroccature" tipiche del design degli anni '50-'60 e sarebbero disponibili a fare follie pur di avere la possibilità di guidare una vecchia Fiat 500. I pochi che sono riusciti a trovarne una hanno pagato cifre paragonabili all'acquisto di una sportiva media, usata, di non più di quattro anni di vita.

La Damd è riuscita a trovare una base per la sua rediviva Renault R4, chiamata Ancel, di per se abbastanza somigliate all'originale. Sul mercato interno nipponico è infatti presente la Suzuki Alto Lapin, introdotta nel 2002 e che in patria ha conosciuto un successo superiore alla compatta Wagon R. Partendo da questa base i "taroccatori" con gli occhi a mandorla sono riusciti ad ottenere un risultato decisamente apprezzabile.

Non è nemmeno escluso che in futuro la Damd Ancel possa sbarcare anche nel Vecchio Continente dal momento che la casa produttrice di Sobudai, Zama, Kanagawa, che tanto piccola non è, ha filiali in Europa, Stati uniti e Asia.

fonte: http://www.repubblica.it/2004/e/motori/maggio/newr4/newr4.html

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PostHeaderIcon Renault, on line il nuovo sito web zero emissioni

Fra il 2011 e il 2012 sono quattro i veicoli elettrici che saranno introdotti
sul mercato: ecco il sito che informa gli utenti sulle nuove tecnologie

Si chiama www.renault-ze.com/it/ ed è il nuovo sito web che accompagna gli utenti alla scoperta del progetto di una mobilità a zero emissioni. Non una tecnologia di nicchia, quindi, ma una gamma completa di veicoli elettrici per permettere a tutti di guidare un'auto ecologica, socialmente responsabile e senza alcun compromesso in termini di design, performance, sicurezza e affidabilità.

Fra il 2011 e il 2012 sono quattro i veicoli 100% elettrici Renault che saranno introdotti sul mercato: una berlina media e un veicolo commerciale (versioni elettriche di modelli già proposti con motorizzazione termica), un'utilitaria e un piccolo veicolo urbano, modelli inediti, sviluppati da Renault appositamente per l'alimentazione elettrica e dotati di un design particolarmente innovativo.

Il sito risponde alle tante domande e curiosità che questa nuova forma di mobilità può generare negli utenti. On line, ad esempio, la testimonianza della velista Ellen MacArthur, impegnata in campagne di sensibilizzazione ad uno sviluppo ecologico e sostenibile, e già utilizzatrice di un veicolo elettrico Renault. Inoltre, un concorso, al quale è possibile iscriversi sul sito www. renault-ze. com/it, dà l'opportunità di vincere i pass per il Salone di Francoforte 2009, dove il 17 settembre sarà svelata al grande pubblico in anteprima la gamma dei veicoli elettrici Renault.

(13 agosto 2009)

Fonte : http://www.repubblica.it/2009/06/motori/agosto-2009/renault-new-site-emizzioni-zero/renault-new-site-emizzioni-zero.html?ref=search

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